Diastasi addominale: cos’è?
I medici parlano di diastasi addominale quando il muscolo retto addominale destro si distanzia dal muscolo retto addominale sinistro di almeno 2,7 cm.

La diastasi addominale è una condizione che interessa soprattutto le donne in gravidanza, 1 donna su 3 generalmente ne soffre, ma può presentarsi anche in seguito ad allenamenti fisici intensi o successivamente a tutte le situazioni in cui vi è un aumento della pressione a livello addominale.
DIastasi addominale autovalutazione: come capire se si soffre di diastasi addominale tramite l’autovalutazione
Per sapere se hai una diastasi addominale, come prima cosa puoi effettuare un’autovalutazione che ti indicherà se è il caso di approfondire la situazione con un’ecografia.
Per fare l’autovalutazione per la diastasi segui questi semplici passaggi:
- sdraiati supina con le gambe piegate e i piedi appoggiati al terreno.
- Posiziona una mano dietro la testa e l’altra mano sotto l’ombelico con le dita perpendicolari all’addome.
- Avvicina il mento verso lo sterno (solleva la testa per sentire la contrazione del retto).
- Se senti due cordoni che premono a lato delle tue dita, sono i retti che si avvicinano poiché si sono separati.
- Nella fase di rilassamento si sente meglio il GAP quindi quanta distanza c’è tra i retti o meno. Calcola che 4 dita sono circa 5 cm.
Diastasi addominale: sintomi
Il segno della diastasi addominale è anche una sorta di cresta (o “pinna”) che si forma in corrispondenza della linea alba e che si manifesta più evidentemente con la tensione dei muscoli dell’addome. Questo accade perché i muscoli addominali perdono la loro efficacia, non riuscendo più a contenere la pressione degli organi endoaddominali, con conseguente distensione dell’addome per la “fuoriuscita” degli organi interni.
Inoltre perdendo la loro efficacia non danno più sostegno nemmeno alla struttura muscoloscheletrica del corpo soprattutto a livello della colonna lombare.
Quali sono i sintomi della diastasi addominale
Ecco alcuni sintomi che aiutare a riconoscere una diastasi addominale
- Dolori alla schiena che si affatica più del normale a causa dell’instabilità della colonna o sensazione che sia debole e affaticata
- Dolori alle anche e al bacino
- Incontinenza
- Ernia
- Nausea
- Difficoltà digestive
- Difficoltà respiratorie
- Peristalsi molto evidente a occhio nudo
- Senso di pesantezza al pavimento pelvico.
Diastasi addominale rimedi: come trattare la diastasi?
La modalità di intervento per ridurre la diastasi addominale la indicano i sintomi e quanto è ampia la diastasi dei retti addominali. In una situazione considerata fisiologica quindi un Gap inferiore ai 2,7cm ci si concentra sull’attività fisica svolta in maniera corretta soprattutto per quanto riguarda l’attivazione degli addominali, portando il focus anche sulla respirazione in modo tale che non aumenti la pressione a livello addominale durante l’esecuzione dell’esercizio. Tali accorgimenti devono essere poi utilizzati anche nelle attività quotidiane.
Nel caso in cui il Gap a livello addominale fosse molto ampio, si ricorre all’intervento chirurgico dopo avere eseguito un’ecografia e consultato un chirurgo specializzato in diastasi addominale.
In tutti i casi di diastasi addominale è fondamentale imparare a respirare senza aumentare eccessivamente la pressione a livello addominale, ad attivare i muscoli addominali in maniera corretta in modo tale da evitare peggioramenti o in caso di intervento, evitare recidive cosa che accade se non avviene alcuna modifica di come ci si muove nello spazio durante la quotidianità o le attività sportive.
Diastasi addominale: Il mio percorso mirato
Ho ideato un percorso mirato sulla diastasi addominale che si articola in due fasi: una prima fase preventiva, dedicata ai soggetti potenzialmente a rischio ma che non hanno ancora il problema; una seconda fase invece mirata alla riduzione del gap, dedicata ai soggetti che hanno la diastasi addominale.
Nel percorso mirato alla riduzione della diastasi ti aiuto a percepire come il tuo corpo è distribuito nello spazio, come utilizzare i tuoi muscoli in maniera ottimale, in particolare quelli addominali, e cosa molto importante ti aiuto a sentire come respirare in maniera corretta senza aumentare la pressione a livello addominale durante i gesti atletici o le semplici attività quotidiane.
Tutto questo è utile sia a ridurre il Gap, se sei in una condizione considerata fisiologica, che a predisporre al meglio la tua struttura per affrontare un eventuale intervento chirurgico ed evitare un’eventuale recidiva post operatoria. Inoltre ti insegno a gestire la respirazione e l’attivazione ottimale degli addominali nel post parto e a rendere più efficaci e non dannosi i tuoi gesti atletici nel caso in cui fossi una sportiva o ti allenassi con costanza e in maniera intensa.
Come si articola nel dettaglio il mio percorso sulla diastasi addominale
Il percorso mirato alla prevenzione o alla riduzione della diastasi addominale si articola su 3 incontri consecutivi durante i quali mi occuperò di analizzare la tua postura, valutare come ti muovi nello spazio e come usi il respiro. In particolare mi concentrerò sull’analizzare come vengono reclutati gli addominali nei gesti semplici di tutti i giorni, come per esempio alzarsi dal letto o semplicemente stare fermi in piedi, con l’obiettivo di aiutarti a percepire quali muscoli attivi nei movimenti e come li utilizzi, con l’obiettivo di attivarli in maniera sempre più funzionale e quindi portare il tuo corpo verso il suo naturale equilibrio. Dopo un mese dall’ultima visita, nel quale avrai modo di sperimentare nella tua quotidianità e mettere in pratica gli accorgimenti visti insieme, ti farò una nuova valutazione completa per valutare ed eventualmente lavorare sulla nuova situazione.